Economista statunitense.
Laureatosi a Chicago, nel 1946 divenne docente di Scienza dell'amministrazione
alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh (Pennsylvania). Nel 1978 gli venne
conferito il premio Nobel per l'economia per le sue ipotesi esplicative dei
processi decisionali all'interno delle organizzazioni economiche. A
S. si
deve il concetto di
razionalità limitata: ogni operatore, chiamato
a prendere decisioni economiche, si costruisce un modello semplificato di
realtà, tanto più efficace a risolvere il problema quanto
più fondato su informazioni attendibili e mirate. In assenza di logiche
onnicomprensive, le stime parziali del soggetto decretano il successo del suo
agire: da qui l'importanza di costruirsi correttamente dei modelli operativi
funzionali a quanto si vuole affrontare, che tengano conto dell'insufficienza
delle informazioni e dei limiti del calcolo matematico così impostato.
Teorico dell'automazione, investigò anche le problematiche inerenti
all'impiego dell'intelligenza artificiale e alla matematica applicata. Tra le
opere citiamo:
Public administration (1950);
Models of man
(1956);
New science of management decision (1960);
The shape of
automation for men and management (1965);
Models of discovery (1977);
Models of bounded rationality (1982);
Reason in human affairs
(1983);
Protocol analysis (1984);
Scientific discovery (1987);
Models of my life (1991) (Milwaukee, Wisconsin 1916 - Pittsburgh, Pennsylvania 2001).